Il fenomeno delle donne bodyguards approda anche in Italia. Come quanto diffuso dalla Security Training Academy, rinomata scuola di formazione per bodyguards con sede in Gran Bretagna, nel nostro paese è maggiormente frequente in termini di domanda e di offerta, il ricorso al gentil sesso per svolgere compiti di sicurezza.
Le donne bodyguards operano senza distinzioni significative in tutto il territorio italiano e vengono generalmente assunte tanto al Nord quanto al Sud come dipendenti presso ditte o come “collaboratrici” familiari con una retribuzione di tutto rispetto che oscilla fra i 2/3 mila euro al mese.
Le nuove donne gorilla, inoltre, sembrano essere particolarmente apprezzate nei servizi di vigilanza contro i furti e per la protezione di donne benestanti.
Che sia per lavoro, per sfida o per ricerca di emozioni forti è ancora presto per dirlo. Quel che è certo, è che la maggior parte degli operatori e professionisti del settore concordano sulla necessità di una legge che riconosca questa nuova figura professionale, sulla scia di come quanto avvenuto per il sesso maschile attraverso la crezione dell’AISS (Associazione Italiana Sicurezza Sussidaria) e della European Bodyguard Association.
A compensare almeno in parte la lacuna disciplinare, è il settore dell’offerta formativa per cui si registra un netto incremento di corsi volti a creare le nuove operatrici di sicurezza. I corsi sono aperti a tutte le ragazze che abbiano compiuto 18 anni e non sono richieste particolari conoscenze pregresse, anche se ovviamente la struttura e la resistenza fisica cosituiscono delle variabili essenziali. Notevole resistenza è prevista anche per i nervi, sottoposti dalle prove fisiche ad un notevole stress psicologico.
Il programma si articola in più fasi in cui saranno testate, quindi, la resistenza fisica e la capacità di lavorare nel campo della protezione e sicurezza. Simulazioni pratiche, esercizi in gruppo integrato (donne e uomini) e ripetuti colloqui durante e dopo le prove, sono gli ingredienti principali che verranno somministrati alle aspiranti bodyguards che a percorso concluso riceveranno un attestato di qualifica professionale.
Nota stonata dell’offerta formativa che non convince gli operatori del settore, è la sua durata: la maggior parte di corsi per bodyguards donne, infatti, sembra essere limitata ad una settimana di frequenza. Un periodo per molti troppo breve, quindi, che non permetterebbe alle partecipanti di apprendere le nozioni necessarie e che potrebbe far pensare ai nuovi corsi come a una mera occasione di business per approfittarsi di una tendenza forse non destinata a durare.